Verrà il giorno in cui guarderemo al mondo attuale con l'incredulità con cui oggi guardiamo retrospettivamente ai processi alle streghe o al genocidio degli eretici.
Mentre FB sta lanciando la sua criptovaluta, la UE consuma (da anni) tutte le proprie energie a risolvere i problemi che essa stessa genera.
Mentre pensosi esperti spiegano al popolino che ogni denaro a disposizione dell'erario pubblico deve essere coperto da una libbra di oro o di carne, un gioviale multimiliardario americano ti annuncia in faccia che dall'anno prossimo lui stamperà moneta garantita dal fatto che, se circolerà, funzionerà come moneta, e altrimenti chissene, tanto i costi di produzione sono risibili.
Il contrasto cognitivo tra governi che vanno con il cappello in mano a chiedere il permesso di aiutare i popoli che li hanno eletti, e gruppi privati (FB, ma naturalmente ciò vale per ogni istituto di credito) che producono la liquidità che vogliono senza chiedere il permesso a nessuno è roba che dovrebbe togliere il fiato.
La cosa è ancora più folle se si pensa che tutto ciò che fanno e possono fare quei gruppi privati gli è consentito esclusivamente dalla garanzia che gli STATI e le loro LEGGI forniscono alle loro transazioni. Senza la tutela legale (cioè statale) dei contratti e di specifici diritti di proprietà tutto il 'mostruoso potere delle multinazionali' è aria fritta.
Il sistema che abbiamo costruito è un sistema in cui gli stati democratici hanno imposto a sé stessi regole rigidissime e altamente restrittive verso ogni manipolazione finanziaria che vada a favore del 'demos', lasciando simultaneamente campo libero alle più eccentriche manipolazioni finanziarie private a favore di manciate di rentier.
E quando tali manipolazioni lasciano dietro di sé macerie sociali ed umane, il compito degli Stati è quello di ripulire la scena del crimine e dare un salvacondotto ai criminali ("Too big to fail").
Fino a quando il genio della finanza privata non verrà fatto rientrare nella lampada dei governi democratici, continueremo a vivere in una gaia distopia criminale.
Andrea Zhok
(Fonte: https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=62158)